Programma Dicembre 2022

giovedì 1 dicembre - Aperitivo con Natalino Balasso - ore 18, Casa del quartiere Barrito, via Tepice, 23

venerdì 2 dicembre - Natalino Balasso: recital - ore 21, Casa del Quartiere Cecchi Point - Salone delle Arti, via Cecchi, 17


sabato 3 dicembre - ON BROADWAY Concert - ore 20, Sala Teatro Gypsy Academy - via Pagliani, 25
La Gypsy Musical Academy presenta presso la propria sede una serata di Musical Concert. Ascolterete brani da grandi musical contemporanei come Six, We will rock you e Hamilton


domenica 4 dicembre - ISTANTANEE - Quinta Tinta - ore 16, spettacolo itinerante partenza piazza Carducci

Intervento di spettacolo di strada in cui gli attori interagiscono con gli spettatori creando situazioni comiche e stravaganti. Improvvisazioni istantanee nascono da un suggerimento di uno spettatore, o piuttosto da una circostanza momentanea. I passanti vengono resi complici del gioco teatrale, partecipando in prima persona. Flash mob coinvolgenti, in cui il pubblico è parte del gioco e viene sorpreso da stop improvvisi, movimenti inaspettati, dialoghi surreali. Statue improbabili, macchine teatrali umane, creeranno immediate suggestioni e imprevedibili situazioni.


mercoledì 7 dicembre - Lab formazione pubblico - Tékhné - ore 16.30, Piazza Carducci

venerdì 9 dicembre - FINCHé MORTE NON CI SEPARI - Liberipensatori Paul Valéry - ore 21, Dravelli, via Praciosa, 11, Moncalieri

"Finché morte non ci separi" è la storia di due donne che vengono ammazzate dai rispettivi compagni. È una denuncia contro il femminicidio scritta da un uomo che si è messo nei panni delle vittime.

Due donne all'apparenza molte diverse, una che rispecchia tutti i luoghi comuni della donna maltrattata e spesso uccisa, l'altra che elude ogni luogo comune e che nonostante viva una vita agiata e in apparenza piena di affetto ha il medesimo destino della prima.

Con ironia e allo stesso tempo con toni tragici entrambe narrano da morte la loro condizione fino al momento dell'uccisione. Un invito alla riflessione un dramma che sempre più spesso affligge la nostra società.

domenica 11 dicembre - Fratelli in fuga - Santibriganti Teatro - ore 16.30, Casa del quartiere Barrito, via Tepice, 23

“Perché scappi fratellino? Io non riesco a dirtelo, ma per farmi sentire posso urlareeeeeee!” di siblings e di autismo

Sibling: che strana parola per chi non conosce bene l’inglese. Ha in ogni caso un bel suono: è dolce, musicale, accogliente.

Sibling è una parola che significa fratello o sorella e si utilizza di solito quando ci si riferisce ai fratelli e sorelle delle persone con disabilità.

“Fratelli in fuga” ci racconta l’avventura di Lorenzo detto Lollo e di suo fratello Michele detto Michi, affetto da sindrome autistica.

Lollo e Michi scappano, ma da chi e da cosa scappano? Certo c’è un motivo, una causa scatenante che li fa fuggire, ma forse c’è anche altro.

Di sicuro per il bambino Lollo non è facile comprendere, accettare e convivere sempre serenamente con un fratello così speciale come Michi. E chissà cosa passa nella testa del bambino Michi quando sta insieme al fratello più piccolo?

Quel che è certo è che la loro avventura di una notte, piena di imprevisti e difficoltà, di paure ed emozioni, ma anche divertimento, li aiuterà a scoprire che il loro è un legame davvero speciale e tale resterà anche quando saranno “grandi”: come dicono i piccoli.


lunedì 12 dicembre - Fratelli in fuga - Santibriganti Teatro - ore 10.30, Casa del quartiere Barrito, via Tepice, 23

venerdì 16 dicembre - casa - Tékhné - ore 20.30, Casa del quartiere Barrito, via Tepice, 23

Sabatio 17 dicembre - UN POSTO PER VOLARE - Santibriganti Teatro - ore 21, Casa del Quartiere Cecchi Point - Salone delle Arti, via Cecchi, 17

Come succede negli incontri magici, i due attori vanno a sbattere ancora bambini nelle parole di Tenco e di Pavese (pensa la sfiga). Da quel momento il corso delle loro vite prenderà inquietanti forme pavesiane e tenchiane. Ma il fatto è che Tenco e Pavese parlano, attraverso un disarmante autobiografismo, il linguaggio dell’universale.

Orlando Manfredi e Luca Occelli danno vita alla storia di un Epigono - chiamato il Nostro - che cerca con esiti tragicomici di replicare le grandezze e i fallimenti, l’arte e la vita dei due idoli piemontesi.

Il recital concerto è una creazione originale: le scene si intrecciano attraverso il racconto, il canto, la musica, la poesia, in una fitta alternanza di serrati dialoghi, partiture verbali, monologhi intimisti, canzoni e narrazioni teatrali, all’insegna di una leggerezza e di una originalità di lettura, che rimettono al centro la vitalità di due traiettorie artistiche e umane tra le più incisive del Novecento.

Oltre ad appassionarsi, a commuoversi e a ridere della vicenda del “Nostro”, il pubblico scopre che Tenco e Pavese hanno davvero molto in comune. Pensiamo alla semplicità della loro voce poetica, alla parola scabra, diretta, coraggiosamente semplice ma mai banale. Pensiamo all’attitudine esistenzialista della loro indagine.

Pensiamo al difficile impegno nel mondo e, infine, alla considerazione postuma davvero popolare della loro opera e della loro figura: sono lo scrittore e il cantautore di tutti e di un tempo che fu.


domenica 18 dicembre - RACCONTO D'INVERNO - Tékhné - ore 17, Casa del quartiere Barrito, via Tepice, 23

I ricami del ghiaccio sulle foglie secche, un animale bianco addormentato, i fiocchi lenti dentro la boule de neige, una piuma di pettirosso e le bacche di rosa canina.

Sono soltanto alcune delle immagini che la danzatrice attraverserà, rimanendo fedele al mistero con i bambini.

Coreografie e performance Francesca Cola

Disegno Luci Alessia Massai

Con la collaborazione di Maria Chiara Raviola produzione Didee


venerdì 23 dicembre - SCORRITOMBOLA NATALIZIA - Liberipensatori Paul Valéry, ore 21, Casa del quartiere Barrito, via Tepice, 23
Il 23 dicembre alle ore 21 presso la Casa di Quartiere Il Barrito la Liberipensatori porterà in scena LA SCORRITOMBOLA METROPOLITANA ultimo appuntamento di questa incredibile rassegna che per quattro mesi ha animato piazze, strade, saloni e teatri. Abbiamo così deciso di salutare i nostri spettatori “giocando” con loro. To play, jouer, giocare, recitare. Ecco allora che a pochi giorni dal Natale, il pubblico potrà tentare la fortuna portandosi a casa premi e dediche artistiche personalizzate in compagnia di artisti come Federico Sirianni, Chiara Bosco, Barbara Cinquatti e Stefania Rosso. Non ti resta che prenotare il tuo posto, la tua cartella e vivere questa serata di Festa con noi

Programma novembre 2022


SCORRIBANDE METROPOLITANE – PROGRAMMA DAL 4 AL 27 NOVEMBRE

TUTTI GLI SPETTACOLI SONO A OFFERTA LIBERA

Prosegue la rassegna “Scorribande Metropolitane”, organizzata da Santibriganti Teatro, in collaborazione con Liberipensatori Paul Valery, Tékhné, Quinta Tinta, Cooperativa Lancillotto e Fondazione Dravelli.

Venerdì 4 novembre presso la Gipsy Academy di Via Pagliani, 25, dalle ore 10 alle 13 è prevista una MASTERCLASS ARTI PERFORMATIVE con Fulvio Crivello (25 euro prezzo speciale fino a esaurimento posti)

Sempre venerdì 4 novembre alle ore 21, presso Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23, Sonata per fisarmonica, stracci e ossa - Racconto e musica di Giorgio Olmoti con Matteo Castellan.

Sonata per fisarmonica, stracci e ossa è composta da tre monologhi cuciti tra loro da musiche che si ispirano alle pagine del romanzo "stracci e ossa" (Miraggi editore) di Giorgio Olmoti. Una riflessione sul tempo, sulla dittatura del presente e sulla malia ingannatrice del passato. Vivere un'intera vita sentendosi sempre incollocabili, furi luogo e fuori tempo e misurarsi con l'impossibilità assoluta del ritorno. La guerra fredda e il friuli come la fortezza Bastiani di Buzzati, messo a guardia dei tartari che potrebbero apparire all'orizzonte di un muto deserto sterminato. E poi ironia e dolore, paura e stupore a correre tra un respiro e l'altro, tra una nota e l'altra.

 

Domenica 6 novembre alle ore 16.30 presso Casa Oz, Corso Moncalieri, 262, sul palco YOYO PIEDERUOTA di Santibriganti Teatro.

E’ la storia di Giovanni e di Giorgia. Ci diverte e ci emoziona.

Lui, Giovanni, da tutti chiamato Yo: troppo alto e con due grandi piedi per correre. Lei, Giorgia, da tutti chiamata Yo: troppo orgogliosa e con due grandi ruote per forza. C’è un cortile asfaltato, c’è un canestro mezzo scassato e un quartiere di una città.

C’è una stanza, c’è una lavagna e la scuola di una città. Poi c’è la stanzetta di YoGiorgia con le sue cose e i suoi pensieri. Poi ancora c’è la stanzetta di YoGiovanni, anche lui con tutte le sue cose e tutti i suoi pensieri. A entrambi piacciono le robe che rotolano o saltano: tipo i sassi che ruzzolano giù da una montagna, i canguri coi loro salti, le ruote, un paio di scarpe sportive...una palla. Di qualsiasi genere. E tutto quel che si può trovare per buttarla dentro: cestino a scuola, bidone per strada, un canestro attaccato a un muro.

Prima di incontrarsi erano un po’ più soli.

Yo lui, troppo alto, chi ci arriva a parlargli fin lassù? E poi se ci arrivi non ti parla: un orso.

Yo lei, troppo orgogliosa. Anche perché prima non era così, sopra una sedia a rotelle, era come gli

altri: “normale”...

YoGiovanni probabilmente vive con i suoi genitori in quella città e in quel quartiere da sempre. YoGiorgia ci è arrivata da poco tempo.

Non c’è molto che possa aiutarli a farli diventare amici, se non quella palla che si butta dentro un canestro e poco altro. Ma a volte, si sa, basta poco per fare accadere tanto.

 

Venerdì 11 novembre alle ore 21 presso Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23 AnimaScenica Teatro porta sul palco UNA DONNA SENZA BARCA È UNA PRIGIONIERA.

Questo spettacolo narra storie di donne al comando nella pirateria femminile da Grace O’Malley a Carola Rackete. È un assolo teatrale scritto e interpretato da Irene Paoletti.

Donne al comando, donne che difendono, donne che salvano, donne che resistono, donne che sopravvivono ai massacri dei bombardamenti, quelli dei cannoni e quelli mediatici. La barca come simbolo di libertà, un piccolo microcosmo da governare e da difendere.

La storia della pirateria femminile come metafora di una nuova riorganizzazione sovversiva e consapevole delle donne. La storia della pirateria femminile come unico spiraglio di trionfo di genere in due millenni di sottomissioni e soprusi, che ci lasciano scoraggiate e stremate. Ripartiamo da qui: da una memoria di forza e di determinazione, di coraggio eroico di donne che sulle loro barche hanno navigato e navigano ancora verso il perseguimento dei propri valori. Quando la società arriva a strangolare i diritti e i valori umani in nome di interessi politici ed economici, le donne nella loro natura di generatrici, creative, madri, ponti sacri tra terreno e sovraterreno, sacerdotesse dei misteri divini della nascita e della creazione, si muovono spontaneamente per ristabilire e difendere le giuste priorità secondo natura: la sorellanza, la difesa della propria terra e dei propri simili, la solidarietà, la pietas e il servizio.

Tutto questo a costo di trasgredire l’ordine costituito, scardinare regole e barriere, contro attacchi e persecuzioni, processi e addirittura condanne a morte.

Ma la pelle di ogni piratessa si vende a caro prezzo, e le loro sono tutte storie a lieto fine di successi e conquiste. Pezzi di storie al femminile rimaste ignote forse proprio perché luminose di umanità e di trionfo; storie di avventure tra i mari, di battaglie, di strategie, di conquiste e di resistenza, dove le protagoniste si intrecciano in un tutt’uno naturale con l’elemento dell’acqua, da cui sono sostenute e protette.

Spettacolo dinamico, ritmato, suggestivo ed emozionante, capace di rigenerare pulsioni e slanci di autoaffermazione, di ribellione, capace di ridare speranza.

 

Sabato 12 novembre alle ore ore 16.30 presso Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23 Teatro Tip si esibisce con lo spettacolo MAGIA PIRATA.

Sempre sabato 12 novembre alle ore ore 21 presso il Circolo CH4 di Via Trofarello, 10 AnimaScenica Teatro in UNA DONNA SENZA BARCA è UNA PRIGIONIERA. (descrizione spettacolo in alto)

Domenica 13 novembre alle ore 15.30, uno spettacolo in strada in Nizza Millefonti con la compagnia Faber Teater in EMIGRANTI.

Un viaggio teatrale e musicale. Sei attori-musicisti, con azioni e canti, evocano mondi, avventure, viaggi, tra innamoramenti e tradimenti, tra foto ricordo e musiche, lotte, danze.

I sei personaggi cercano in ogni replica l’incontro con una nuova terra, un nuovo pubblico, e lo fanno portando con sè azioni e canti provenienti da diversi paesi. Nutrono il ricordo di quelle terre, parlano lingue che possono essere di molti, senza tempo e senza dove: ricordo, nostalgia, ma anche gioco, scherzo, emozioni.

Scambi di ruoli, relazioni amorose e scontrose, atmosfere francesi d’antan e feste yiddish, coppie di baciatori incalliti e sfidanti a colpi di capoeira, roteare di gonne spagnole.

Un viaggio che si può fare a teatro, seduti in una poltrona di velluto, ma anche su una sedia pieghevole di legno o seduti per terra in qualche cortile o piazza; oppure seguendo i sei personaggi in un cammino che si adatta ai luoghi via via incontrati.

 

Giovedì 17 novembre, MASTERCLASS con Stefania Fratepietro - Gipsy Academy - Via Pagliani, 25 - ore 10-13 (25 euro prezzo speciale fino a esaurimento posti)

Venerdì 18 novembre alle ore ore 21, presso Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23 la compagnia Tékhné porta sul palco [OMISSIS] – non dimenticare -

"Sai qual è la mia più grande paura? Che quando anche l'ultimo di noi sarà morto, e non ci vuole molto ormai, i giovani non ricorderanno perché vivono in un Paese libero".

Partendo da queste poche parole di Beppe Migliore, il partigiano di Pradleves, incontrato nell'estate del 2010, è nata l'idea dello spettacolo [Omissis] -non dimenticare-.

Le fasi della liberazione dell'Italia, dall'occupazione nazista alla nascita della nostra Costituzione, vengono raccontate attraverso le memorie di Beppe, un ragazzo poco più che maggiorenne che come tanti altri suoi coetanei e coetanee, decide di lasciare la sicura vita della famiglia e degli affetti, per inseguire il sogno di consegnare alle generazioni future un paese libero.

La drammaturgia risalta i sentimenti dei protagonisti, che grazie agli attori, i video storici e le canzoni partigiane suonate in scena, accompagna gli spettatori attraverso la storia della Costituzione dell'Italia come libera Repubblica. A 10 anni dalla prima messa in scena nel 2012, [Omissis] – non dimenticare- che rappresenta l’articolo “mancante” della Costituzione, torna con un riallestimento arricchito da nuove partiture. Una produzione Tékhné di Serena Bavo, regia Fabio Palazzolo, con in scena Serena Bavo, Daniele De Luca, Mario Mazzoli, Nadine Tarantino.

 

Sabato 19 novembre alle ore 21, presso Casa del Quartiere Cecchi Point - Salone delle Arti, via Cecchi 17 ci sarà lo spettacolo RAPTUS DI LUNA di Santibriganti Teatro.

Questi giovani c’hanno gl’occhi belli, ma la guardata è pallida .. sognano male, e quando sogni male la veglia è agitata. Falli salire su da te, che il mondo qui s’è fatto stretto. Adesso parto. Giuro. Faccio la valigia e parto.

Torni? Non so se torno. Niente volo low cost e neanche il cammino di Santiago. Si attaccherebbe troppa poca terra sotto i piedi e sento il culo pesante anche in cima all'Himalaya.

Sulla luna. La vedo sempre e non la tocco mai. Dicono ‘la musa dei poeti’ ma di poesia ci capisco poco, capisco quel che tocco. Voglio darle un bacio in fronte. Quant’è pallida.

E la insozzo. La dipingo con le bombolette spray, perché qui i muri sono già pieni, e poi le chiedo se da lì vede il domani. Perché da qui sotto, non vediamo niente, anche il presente ha gli occhi della nebbia. Né una convinzione/un’illusione di certezza su cui posarlo il culo. Torna però, che abbiamo il debutto. Si ride di tante lacrime e si piange di risate. Torni vero? Non lo so. Forse no. Nel dubbio non aspettarmi per cena.

 

Domenica 20 novembre alle ore 21 presso il Teatro Dravelli di via Praciosa 11, Moncalieri la Compagnia Quinta Tinta presenta ROSSO con Annalisa Arione, Simona Guandalini e Daniela Lusso.

Lo spettacolo “Rosso” é un fluido alternarsi di storie condivise, monologhi personali che diventano universali e piccole scene improvvisate in cui, attraverso tecniche di improvvisazione teatrale messe in atto grazie ai suggerimenti del pubblico, le tre attrici in scena danno voce alle emozioni, ai sentimenti e ri-sentimenti sul tema della relazione uomo donna. Ma non solo: attraverso le voci e i corpi di Arione, Guandalini e Lusso, cassa di risonanza e microfono per chi ha condiviso con loro racconti e pezzi di vita, vengono percorsi e navigati il tema del consenso, del potere, delle molestie, della disparità di genere.

In scena soltanto un tavolo, tre sedie e le emozioni dichiarate attraverso lo straniamento: un velo che si squarcia, una narrazione oscena perché mostrata, rivelata, senza filtro.

Un attento alternarsi di testi e scene improvvisate sono lo strumento ideale per le attrici per cercare profondità nella leggerezza mettendo in connessione attrici e pubblico nel qui e ora, permettendo loro di avvicinarsi, collaborare, mettersi in ascolto e provare a capire.

 

Venerdì 25 novembre alle ore 17, Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23 la compagnia Tékhné porta l’installazione performativa multimedialeCasa

Che cos'è per voi una casa? Per alcuni è un rifugio, per altri una trappola. Per molti racconta chi siamo, le nostre origini e casa è un luogo del cuore, uno spazio pubblico. Il progetto di narrazione di Tékhné CASA racconta i quartieri attraverso una installazione multimediale, risultato della raccolta delle storie delle persone che quel quartiere lo vivono o attraversano ogni giorno per lavoro.
Se vuoi partecipare alla raccolta delle testimonianze ti aspettiamo venerdì 25 novembre al Barrito dalle ore 18,00 alle ore 20,00. Segnalaci la tua partecipazione scrivendo a casadelquartiere@barrito.to.it

 

Domenica 27 novembre alle ore ore 21, presso le Fonderie Limone di Moncalieri grande spettacolo di Jacopo Fo: COM’È ESSERE FIGLIO DI FRANCA RAME E DARIO FO.

“Un giorno mio padre mi regalò l’unico consiglio sulla scrittura che mi abbia mai dato: mi disse che se mentre scrivi ti inchiodi e la storia non va più avanti, molto probabilmente hai preso una deviazione sbagliata. Allora devi tornare indietro fino all’ultimo passaggio che ti convince, ti appassiona, e da lì riprendere il racconto cercando un diverso sviluppo... Quando sono arrivato a scrivere gran parte di questo racconto mi sono inchiodato.”

Così inizia il racconto di Jacopo Fo che raccoglie in un libro, che poi si fa spettacolo, una serie di racconti e ricordi per cercare di rispondere alla domanda che in assoluto gli è stata fatta più volte nel corso della sua vita: Com’è esser figlio di Franca Rame e Dario Fo? Ma anche...Com’è crescere con due genitori così? Cosa ti hanno lasciato? Cosa hai imparato? Tutte curiosità ai cui cerchi di dare una risposta, quesiti che all’inizio di un’intervista sai già che ti verranno posti. Domande alle quali pensi sempre di avere la risposta pronta, ma mentre tu parti per rispondere con la solita tiritera ti succede che sempre nuovi ricordi ed emozioni ti riaffiorano alla mente.

In questo racconto Jacopo Fo cerca di portarci un po’ nel suo mondo di guitti e attori girovaghi, di affabulatori, di scenografi e disegnatori di favole che hanno sempre delle salde fondamenta nella storia del nostro paese. “Quello che penso di poterti segnalare scrivendo questo racconto, è l’esistenza di alcuni meccanismi elementari che nella mia storia sono stati particolarmente importanti perché sono nato in una famiglia governata dagli estremi, da situazioni al limite della realtà, e ho visto cose che a non tutti capita di vedere.

Quel che mi interessa raccontare è il punto di vista inusuale dal quale mi sono trovato a guardare. In effetti, in questo momento non ho esattamente la capacità di dare grandi consigli o di dire verità immense e universali. Scrivo per mettere in fila i fatti salienti e magari capirci qualche cosa, pensando contemporaneamente che una simile sfilata di eventi possa servire a qualcun altro che magari possa arrivare a sintetizzare qualche idea sensata su cosa stiamo qui a fare, vivi, e cosa potremmo fare di utile o quantomeno di gradevole.”

Programma ottobre 2022

SCORRIBANDE METROPOLITANE – PROGRAMMA DAL 6 AL 30 OTTOBRE

TUTTI GLI SPETTACOLI SONO A OFFERTA LIBERA

Per prenotazioni: https://www.eventbrite.it/o/scorribande-metropolitane-54325574573

 

Prosegue la rassegna “Scorribande Metropolitane”, organizzata da Santibriganti Teatro, in collaborazione con Liberipensatori Paul Valery, Tékhné, Quinta Tinta, Cooperativa Lancillotto e Fondazione Dravelli.

 

Primo spettacolo del mese, giovedì 6 ottobre alle ore 21, presso la Casa del Quartiere Barrito (via Tepice, 23) con lo spettacolo “QUEL CHE RESTA” con MONICA FAGGIANI.

 

L'idea di questo spettacolo nasce da una riflessione e ricerca sul mobbing che l’autrice/interprete sta portando avanti da diversi anni. I dati statistici ci raccontano che questo fenomeno è in largo aumento e spesso le vittime non ne sono neanche consapevoli. Qui però la vicenda legata al mobbing viene inserita all'interno di relazioni più ampie in cui si giocano dinamiche di potere, quelle relazioni che comunemente vengono definite “tossiche”.

Perché si entra in queste dinamiche? E come riuscire ad uscirne?

Con lucido disincanto e potente ironia la nostra protagonista cercherà di rispondere a queste domande facendoci partecipare intimamente alla sua storia, raccontandoci come ne è venuta fuori e soprattutto testimoniando come questa possibilità ci sia sempre per tutte. Momenti lirici si alterneranno a momenti di cruda informazione sulle modalità e conseguenze del mobbing e soprattutto a momenti di comicità in cui la protagonista si divertirà a prendere in giro se stessa, le illusioni e le fragilità del proprio tempo.

 

Venerdì 7 ottobre presso Eataly (Sala 900) alle ore 21 “GUMMY”.

 

Gummy parla di vermi, ma non i vermi che intendi tu. Sono vermi che stanno sopra la terra e che scavano forsennatamente, alla ricerca del proprio nucleo. Un racconto pieno di sanguinosa tenerezza che vede i due protagonisti: Alaska e Charles , alle prese con la ricerca del proprio obiettivo.

 

“Se tu non salva vita a altri, perché tu è vivo?”

 

E chi di noi non lo fa? Gummy è la storia di Alaska e Charles, che si incontrano loro malgrado. La storia si svolge in un arco temporale di due giorni, che coincide con la scelta di Charles di seguire Alaska. Lei l’ha invitato a casa sua e ora si rifiuta di aprirgli. Charles scopre che la quotidianità di Alaska non è così tanto normale. Alaska, nel retro di casa propria, crea vermicelli gommosi che regala alle persone che alloggiano all’ Albators (No, non è un refuso, si chiama proprio così), l’albergo dove lei lavora. È il suo modo di salvare la vita delle persone. Ecco, questo, che sarà molto chiaro al pubblico, non lo è invece per Charles che decide di seguirla, con la speranza di salvarle e di salvarsi la vita. Tutto precipita quando Alaska non riesce a procurarsi ossa, pelle e scarti di animali che le servono per fare i vermi gommosi. Come fare se l’unico macellaio della città, che non fa mai domande e fornisce gli scarti senza giudicare, è chiuso? Gummy è un racconto in cerca di tenerezza. Un racconto dove la protagonista cerca di essere invisibile e Charles è il protagonista mancato. Un racconto dove ognuno parla a modo proprio. Un racconto dove l’autrice spera di essere solo un orecchio attento. E siccome io sono solo l’autrice è un racconto che ha l’obiettivo di “stocazzo”. Ma la verità è che due piccoli esseri umani, ai più invisibili, vengono raccontati, spero, con la dignità più accurata di cui sono capace. Perché sono speciali.

 

Sabato 8 ottobre alle ore 21 al Circolo CH4 (Via Trofarello, 10), MONI OVADIA in “CARTA BIANCA”.

 

Moni Ovadia, attore, autore e scrittore è uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura della scena italiana. Il suo teatro ha contribuito a fare conoscere la cultura Yiddish attraverso una lettura contemporanea, unica nel suo genere in Italia ed in Europa. Ma Moni Ovadia è anche noto per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace. In questo recital / monologo intratterrà il pubblico con riflessioni, letture e aneddoti ispirati al suo vastissimo repertorio. Senza mai dimenticare una sempre lucida riflessione sul presente che ci circonda..

 

Domenica 9 ottobre alle ore 17 e lunedì 10 ottobre alle ore 10.30 presso UGI (Corso Dante 101), AHIAHIA! PIRATI IN CORSIA

 

Desideriamo raccontare attraverso una storia divertente, emozionante e poetica il rapporto che hanno i bimbi con la parola dolore e con la paura che ne consegue. In che modo i bambini esprimono o nascondono (è la stessa cosa) il proprio dolore, o meglio, qualcosa che per loro è ancora così difficile da riconoscere e tanto più da definire. E chissà se il dolore fisico, anche quello dei piccoli quasi quotidiani incidenti dei bimbi, potrà in qualche modo avvicinarli e aiutarli a comprendere e superare anche le sofferenze profonde e di non facile comprensione per la loro giovane età? Troppo spesso si tende a nascondere ai bimbi tutto quello che rischia di metterli in relazione con il dolore. Certo per motivi comprensibili che hanno a che fare con la natura protettiva genitoriale. Forse non sempre li si aiuta in questo modo. Ma per fortuna, dalla notte dei tempi, ci giunge in soccorso ciò che di meraviglioso ha creato l’uomo attraverso la fantasia e l’artificio: le favole, le storie, il teatro.

La storia, nasce con l’incontro di due giovani vite (una bimba e un giovane infermiere) all’interno di un luogo dove il dolore alberga quotidianamente: la stanza di un ospedale.

 

Venerdì 14 ottobre alle ore 21 presso Casa del quartiere Barrito (via Tepice 23) NON BUTTARTI GIU

 

Quattro sconosciuti, quattro storie, quattro motivi diversi per farla finita. Una storia improvvisata in cui la speranza è l’ultima a morire, si guarda la morte in faccia, ci si ritrova per caso su un tetto e l’incontro improvvisato con l’altro diventa sorpresa e cambiamento.

Che fine faranno i quattro protagonisti? Chi vivrà, vedrà. Per ridere - perché no - anche delle disgrazie.

NON BUTTARTI GIÙ è un format improvvisato di Quinta Tinta, scritto e diretto da Stefano Gorno.

 

Sabato 15 ottobre alle ore 21, SADUROS – Nizza Millefonti

 

Domenica 16 ottobre alle ore 11 e alle ore 18, SADUROS - incontro con il pubblico, Casa del Quartiere Barrito, via Tepice 23

 

Dal genio di Daniil Charms; un progetto del Collettivo L'Amalgama; con: Caterina Bernardi, Gilberto Innocenti. Drammaturgia: Jacopo Bottani.

 

Saduros non è solo un anagramma, è prima di tutto uno spettacolo teatrale. È ispirato a Casi, la più importante raccolta italiana degli scritti di Daniil Charms, geniale autore dell'avanguardia russa. Censurato per molti anni in patria e, nonostante la recente restaurazione, poco conosciuto anche qui da noi, Charms è famoso (per i pochi, appunto, che lo conoscono) per essere lo scrittore del non senso, l'inventore di mondi assurdi, illogici, impossibili, indefinibili. Saduros dunque è questo: un anagramma, uno spettacolo teatrale e un inanellamento di testi e situazioni pensato tendando di essere fedeli alla logica del dis-ordine di Casi. Cosa rimane dell'”ordine” consueto? Poco o nulla. Non c'è storia (o forse ce ne sono molte) e non ci sono personaggi fissi. Rimangono il ritmo, un pubblico, la voglia di giocare. Poco o nulla. Può apparire destabilizzante, e in effetti è così. Succede così al lettore che, non conoscendo Charms (perché pochi lo conoscono), gli si avvicina per la prima volta: destabilizzato chiude la pagina. Perché non ha senso, non c'è nulla. Eppure, è in quel nulla che si trova tutto, ed è quel nulla che, oggi più che mai, è veramente, profondamente politico. Non a caso, fu in nome di quelle favolette per bambini che il regime rivoluzionario rinchiuse Charms in un manicomio, dove morì. Avevano capito che quel poco o nulla era il potere dell'avanguardia, quella vera: saper distruggere per ricreare, per trasformare, per riprendersi in mano quel senso che a volte ci lasciamo sfuggire, che spesso lasciamo costruire ad altri.

 

Venerdì 21 ottobre alle ore 21, FUGA DA SARAJEVO - IL PODCAST presso Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23

 

Che cosa si prova la morte è quotidianamente dietro l'angolo?

Spostandosi, esplorando, muovendosi tra luoghi e stanze diverse, il pubblico incontrerà voci, frammenti di quelle storie, di quelle giornate e di quelle sensazioni, e potrà vivere alcuni momenti di immersione in cartoline di una città assediata: Sarajevo.

Ma quelle cartoline sono anche pagine di storia e di presente.

Sarajevo tra il 1992 e il 1996 viveva il più lungo assedio nella storia bellica della fine del Ventesimo secolo, durante le guerre jugoslave, considerate tra le più connotate da un senso di barbarie e distruzione fratricida. Quel conflitto, nella folle “logica della pulizia etnica”, appartiene inderogabilmente alla storia dell’Europa. La stessa Europa dove oggi assistiamo, increduli, a una nuova guerra. Pagine di storia e di presente.

 

 

Sabato 22 ottobre alle ore 21, piazza Bengasi - PASTELLI IN ARIA - evento speciale

 

Realizzeremo in piazza Bengasi a Torino un evento del tutto originale, di grande suggestione e fascino. Al calar delle tenebre, gli spettatori potranno meravigliarsi davanti a quanto le moderne tecnologie consentono di ottenere. Un grande artista figurativo avrà la possibilità di reinterpretare più e più volte la facciata dell’edificio ormai in disuso che sorge nella piazza torinese. Colori, luci, parole e musica si fonderanno in una magica serata d’autunno.

Sarà Eugenio Pacchioli, affermato artista attivo soprattutto nel Canavese, a decorare dal vivo la facciata del vecchio edificio che si staglia in piazza Bengasi, dando libero sfogo alla propria fantasia. Il suo intervento sarà così concepito: l’artista dipingerà su un foglio bianco scegliendo a piacimento la tecnica (pastelli? pennarelli? acquerello? tempera? acrilico?). Una telecamera ad alta definizione riprenderà il disegno che si andrà formando sul foglio e un video proiettore ad alta capacità lo riproporrà in grande sulla facciata dell’edificio. In questo modo, gradualmente, l’aspetto dell’edificio si andrà ogni volta modificando, assumendo una connotazione differente rispetto all’immagine consueta che di quel luogo si ha.

 

 

Domenica 23 ottobre alle ore 16,30 - IL CAMPIONE E LA ZANZARA - spettacolo itinerante in bicicletta - partenza piazza Carducci

 

Tutti sono in bicicletta in questo spettacolo atipico, per attraversare lo spazio e il tempo sul fiume del Novecento, pedalando. I personaggi, tutti con maschere, sono le Guide del Tempo che prendono gli spettatori per mano accompagnandoli lungo la vita di uno straordinario campione di ciclismo, Fausto Coppi.

Il XX secolo scorre sotto le loro ruote. Poi lo scatto di una delle Guide attraversa il plotone portando una nuova data. Poi un altro, e un altro ancora. Momenti della vita di Coppi e fatti storici s’intrecciano come notizie a propulsione poetica tra una stazione e l’altra, stringendo e dilatando il tempo, facendo esistere tutti solo al presente.

Nelle stazioni, le imprese più memorabili sono recitate, come l’assalto al Galibier, e tante altre vittorie e sconfitte, fino all’incontro finale tra l’Airone Fausto Coppi e la piccola zanzara africana che lo punse. Tutti hanno il loro posto in questa pedalata epica.

 

Con Francesco Micca, Lodovico Bordignon, Lucia Giordano, Marco Andorno, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio; una creazione di Faber Teater e Mario Chiapuzzo; in collaborazione con Fondazione Circolo dei Lettori, Torino Museo dei Campionissimi, Novi Ligure. Testo e regia Mario Chiapuzzo; Bici: Museo dei Campionissimi, Novi Ligure. Con il patrocinio di FCI (Federazione Ciclistica Italiana); Costumi, maschere, stendardi, elaborazione bici: Faber Teater

 

Martedì 25 ottobre dalle ore 10 alle 13, MASTERCLASS ARTI PERFORMATIVE con CLAUDIO INSEGNO - Gipsy Academy - Via Pagliani, 25 - (aperta al pubblico - 25 €)

 

Venerdi 28 ottobre alle ore 21, LA DURATA DELL'INVERNO, Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23

Sabato 29 ottobre alle ore 11, LA DURATA DELL'INVERNO, Incontro col pubblico, Cecchi Point, via Cecchi 17

Sabato 29 ottobre alle ore 21, LA DURATA DELL'INVERNO, Cecchi Point, via Cecchi 17

 

Un inverno particolarmente freddo, di quelli che non finiscono mai. Una non precisata città del nord Italia. Un quartiere di periferia pieno di piccoli negozi con luci al neon, popolato di nebbia ed eccentrici vecchi signori. Una stanza crivellata di spifferi, una stufa elettrica che non scalda abbastanza.

Due donne, Tea e Anda, che si trovano a conviverci loro malgrado, lavorando al piano di sopra come prostitute. Il freddo sale dal pavimento, si mangia le ossa, rinchiude il cervello. La pelle è sempre più intrisa dei desideri e degli odori degli altri, di quei clienti il cui tragicomico universo si imprime suo malgrado sui corpi e sull'anima delle due donne.

La distanza fra Anda e Tea pare immensa, ma la camera è troppo piccola per tenere separati a lungo i loro mondi, fatti di fantasmi, speranze e superstizioni. L'inverno si rivela troppo lungo per essere affrontato da sole. Ci siamo chieste, scrivendo questa storia, come si forma quell'istante tra gli esseri umani in cui l'indifferenza reciproca si tramuta in empatia.

Alcune prostitute descrivono il loro lavoro come una "camera di compensazione" dove chiudono la testa per il tempo della prestazione, per essere fuori da sé. Noi abbiamo cercato di raccontare cosa succede dentro e fuori da questa camera di compensazione. "La durata dell'inverno" racconta il contraddittorio e disincantato cammino di un'amicizia, dei muri che questa può riuscire a sgretolare e dell'eredità che ogni legame inevitabilmente lascia dentro di noi.

 

Sabato 29 ottobre alle ore 16,30, IN NATURA - giardino di Corso Corsica 55

 

Progetto a cura di Fabio Castello, Francesca Cola, Serena Bavo

Pratiche di immersione in natura a cura di Fabio Castello

Movimento armonico di Francesca Cola

Narrazione fisica Serena Bavo

“In Natura” è un percorso immersivo in natura durante il quale professionisti nel campo delle arti performative, insegnanti, operatori in campo socio-educativo, cittadini interessati possono prendersi un tempo dedicato per esplorare la propria relazione con la natura. I parchi cittadini saranno luogo vivo per l’immersione in cui sperimenteremo tre pratiche: la Forest Bathing, pratiche di immersione in natura, il Movimento Armonico che comprende esercizi di propriocezione, di anatomia esperienziale, focus su gesto, movimento e respiro consapevole e Roots – radici che attraverso un ascolto profondo con la natura e noi stessi andremo a costruire una narrazione. Il percorso fornisce strumenti per il benessere psico-fisico della persona.    

Domenica 30 ottobre alle ore 21, VERTIGINE 2.0, Dravelli, via Praciosa 11, Moncalieri

 

Produzione ASSOCIAZIONE TÉKHNÉ. Testo e regia MONICA LUCCISANO; con LUANA DONI; Sound design Matteo Castellan; Light design Alberto Giolitti;

 

Cosa intendiamo quando parliamo di identità? Quante sono le possibili identità di un essere umano? Quanto è pericoloso classificarci in un codice binario? Una giovane donna è afflitta ormai da molti anni da vertigini. Si ritrova a perdere l’equilibrio, cade improvvisamente a terra, poi prova un forte senso di nausea e di smarrimento. Non ci sono cause fisiologiche, ma qualcosa di più sommerso.

Nel corso di diversi incontri con la sua psicologa, cercando di individuare un asse d’equilibrio entro il quale arginare lo smarrimento e lo stato d’ansia, ripercorre angoli dell’infanzia e dell’adolescenza, in cerca di eventi del passato che possano fare luce sul suo presente. Il percorso determina sensazioni distopiche, e scava nel rapporto alterato con sé e con la realtà circostante.

Vittima del sistema famiglia e della società perbenista, subisce i pregiudizi e le imposizioni di chi intende sistemare le “devianze” del suo corpo “non perfetto” in una definizione di genere, scatenando disagio e vertigini. Pezzi di un corpo “originario” tagliati via. Pezzi di un corpo “altro” dove non ci si riconosce. Una dimensione claustrofobico. Residui di un sé più intimo con cui tentare una riconciliazione. Senza l’obbligo di una sola identità.


Info e contatti per il pubblico: scorribandemetropolitane.itinfo@scorribandemetropolitane.it – 011/645740 (lunedì – venerdì 10.30/14.30)